Cos’è il birdwatching, o birding, come più correttamente lo si definisce oggi? E’ semplicemente l’osservazione degli uccelli nel loro ambiente naturale. L’obiettivo è riconoscere le specie incontrate, sia osservandone i caratteri sia ascoltandone il canto o i richiami. Per fare birdwatching servono semplicemente un binocolo e un manuale per il riconoscimento delle diverse specie di uccelli. La spesa è quindi minima. Lo si può praticare ovunque, dalla finestra del salotto – senza quindi scomodare qualità fisiche particolari – al giardino condominiale, dalla campagna attorno casa ai parchi cittadini, alle Oasi di WWF e LIPU, ai Parchi Nazionali…
Si può iniziare a sbinocolare da autodidatti, la via più lenta e faticosa, oppure partecipare a uno specifico corso di preparazione dove – cosa importante – si possono incontrare altri appassionati con i quali organizzare uscite BW. E in questo secondo modo si impara molto prima a osservare e a riconoscere le specie incontrate. E si scopre anche che gli appassionati sono più numerosi di quanto si pensasse: nel corso organizzato da Novara BW nel 2011 – sei lezioni e tre uscite – i partecipanti erano 110. E un altro corso è in preparazione per il prossimo autunno.
Afferrato il binocolo, le soddisfazioni iniziano subito. Quelli che vicino a casa sembravano tutti “passeri” si mostrano per quello che in realtà sono: Passere mattuge, Passeri d’Italia, Verdoni, Cinciallegre, Capinere… E ogni specie nuova che si impara a riconoscere diventa un “lifer”, termine inglese che sta a indicare la prima osservazione nella propria vita di una certa specie.
Ogni uscita con il binocolo insegna qualcosa, un nuovo canto, un comportamento caratteristico, una specie che non si è stati in grado di riconoscere (e capita spesso!) ma che stimola, una volta a casa, a controllare sulle varie guide per non rimanere spiazzati anche la prossima volta. Impossibile non trovare sempre nuovi stimoli facendo birdwatching.
Girando binocolo al collo ci si accorge subito che nessun ambiente è mai uguale a se stesso. Con il passare delle stagioni le specie cambiano: quelle che possiamo osservare in inverno non sono le stesse che vedremo in primavera, né quelle dell’estate o dell’autunno. Anche senza spostarci da casa potremo quindi osservare specie sempre diverse. E ogni anno si rivela differente dal precedente. Nel 2012 furono ad esempio numerosissimi i limicoli nelle risaie da poco allagate; quest’anno sono stati pochi, in compenso molto numerosi si sono rivelati i rapaci.
Un pregio, certamente non dei minori, di praticare il birding è che ci porta a scoprire luoghi dove la Natura, anche quella vicino casa, cui di solito riserviamo la “n” minuscola, ha conservato aspetti di incredibile bellezza e suggestione anche per chi l’ha sempre osservata con occhi distratti. Del resto lo diceva già Marcel Proust, l’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.